Alex Murgia
Recensioni
The Memories Of Past Lives,enigma a destiny untouched
scritta da Klaus Petrovic
A due anni di distanza da "Il Respiro Degli Dei" torna il menestrello Alex Murgia con la sua musica infarcita di epic, dark e Folk, interamente strumentale. A dire il vero nel frattempo si era cimentato nella soundtrack "Valhalla Viking Victory" di tre brani e la colonna sonora per la web serie a puntate "Shadows" dove il nostro artista è anche presente come attore.Passiamo quindi al nuovo lavoro, di nuovo sotto il sole non c'è granchè fatta salva la voglia di sperimentare sempre nuovi territori, peculiarità del bravo chitarrista, nonchè one man band, tutto il resto dei suoni sono campionamenti.Si comincia con "Prelude to the Memories" classico intro dalle tinte epiche (non parliamo di epic metal alla Manowar sia chiaro..), adatto a colonna sonora (Alex ne ha composte in passato) di battaglie medioevali. Si passa così a "Hemisphere" in cui la parte folk dell'artista esce prepotente con suoni di chitarra acustica arpeggiata in atmosfere malinconiche, caratteristica spesso presente nelle composizioni di Murgia.Malinconia che traspare in "Journey Unsafe" la quale ci descrive scenari particolari, che ognuno di noi può interpretare a suo piacimento, io continuo a vedere battaglie medioevali, e la sensibilità con cui vengono descritte dai suoni mi procura sensazioni ed emozioni senza pari.Non aspettatevi (se non lo conoscete ancora) virtuosismi da masturbatori di chitarra, qui c'è solo emozionalità. Con "Merge A Recognizable Elements" il tono sale grazie anche all'amico ospite Roby Tav (Visioni Gotiche) alle tastiere, il quale dona la sua classe al brano, per un risultato profondo e ancora emozionale al massimo."Defende My Lands" è l'apoteosi della battaglia, dello spirito guerriero di cui si ammante questo album, tra le note c'è lo scorrere del sangue versato per la causa della propria terra, chiudere gli occhi e perdersi in cotanta classe..Toccante anche "A Destiny Untouched" che per me è la migliore di tutte, forse per il suo approccio più easy e il refrain di conseguenza più orecchiabile.Si chiude con il ritorno di Roby Tav alle tastiere in "Undying Love", un amore eterno per la musica e per la patria da difendere. Parlando brevemente con Alex ho intuito che questo al momento dovrebbe essere il suo ultimo lavoro e sinceramente me ne dispiacerebbe molto data la caratura di un'artista assolutamente fuori da schemi e regole, vedremo in una futura intervista di saperne di più. Intanto date un ascolto se amate la musica con la M maiuscola.
P.s. Dimenticavo, la'lbum è liberamente scaricabile dal sito ufficiale dell'artista!
http://www.italiadimetallo.it/recensioni/8614/alex-murgia/the-memories-of-past-lives-enigma-a-destiny-untouched
Valhalla Viking Victory Soundtrack
scritta da Thiess per Stereo Invaders
In attesa del nuovo ed imminente album, ecco un mini del nostro sempre gradito ospite Alex Murgia. Sono ormai anni che stiamo seguendo la carriera di questo artista ed ancora ecco tra le mani un suo piccolo gioiello. Parliamo sempre la lingua della sensibilità, trasportata dalla chitarra di Alessio sin al nostro cuore. Viene ottimamente trasmesso il sentore di epica essenza tipico dei luoghi della mitologia norrea. Atmosferedelicate, sospiri e crescendo che ci fanno viaggiare il ambientazioni fatate. Tanta serenità in questi pochi brani, malinconia che è scivolata via e che è diventata piena consapevolezza e giovialità. A conti fatti tre pezzi sono pochi, ma questo è assaggio per il disco che non vediamo l’ora di ascoltare e recensire. Il tocco di Murgia è inconfondibile, come anche veramente interessanti sono le divagazioni presenti su questo breve EP. L’acqua che pareva increspata, trova così pace, riflettendo la lontana luce della luna. Un fuoco acceso, una melodia a farci compagnia in un luogo che pulsa di natura, ma che nel suo essere selvaggio non è mai minaccia per i miti visitatori. Ricordiamo che il mini in questione è stato fatto per rievocazioni storiche e scene di combattimento nell’era vichinga, e non a caso questo profumo si respira a pieni polmoni. Come sempre complimenti ad Alex.
www.stereoinvaders.com/index.php
Il Respiro Degli Dei
scritta da FurySangeD per Rock and Metal In My Blood
Il cd s'apre con la traccia "Antichi sentieri" un intro accurata e dettagliata, che ti trascina verso una sorta di "portone" immaginario dove vi è sede l'intero lavoro e da qui s'ascolterà "Anemos" che alterna l'Epico alle moderne, ma di stampo classico, tonalità death melodiche, con gli assoli che si ripetono per la traccia dando un senso di profondità e di liberazione quasi come se si volesse volare, il riff è trascinante, degno di una canzone istrumentale, suonata con lo stesso pathos con il quale i Metallica hanno composto le loro strumentali. Segue la traccia n°3 "Il respiro degli dei" 4.04 minuti di puro relax epico/vichingo che sembra uscire da un film per l'appunto di stampo epico, unico difetto è che "finisce". Stesso discorso lo si fa per "regno di bellezza", dove si sente l'enfasi del musicista nella sua composizione, nella più totale commozione, capace di farti viaggiare mentalmente, è ciò che molti musicisti dello stesso stampo di Alex dovrebbero fare ma tralasciano, si sente soprattutto una cosa "la passione" nell'esecuzione. Discorso diverso lo facciamo per "Echo of eternity" che ci catapulta nelle ballads/progressive dei Nightwish e dei Within Temptation e c'è una cosa da dire: "non ha nulla da invidiare a questi ultimi". L'unica a dare perplessità è la "dietro nei giorni", stupenda ma l'unica cosa che forse doveva starci era una bella chitarra dello stesso impatto delle prime traccie, ma se la si ascolta piu di una volta si coglie l'effetto e l'intezione del compositore, perfetta e ben riuscita. "Alle porte dell'impero" non ci sono troppe parole per descrivela basta dire "EPICA" con tanto di stupendi effetti che aprono la traccia. Si passa alla traccia n°8 ed è "La valle di edith" preferita in assoluto, la perfezione fatta musica, l'epicità, il sogno, la voglia di volare, la perfezione nell'esecuzione e nella composizione, soprattutto nell'enfasi e il pathos che t'arrivano fino a farti lacrimare, una traccia ben eseguita che ti tocca e ti commuove, una canzone che se fosse una colonna sonora vincerebbe decine di oscar!!! "Assalto al cielo" invece mi ricorda il famigerato film di August Rush, e della sua incredibile colonna sonora, toccante che per l'appunto essendo di stampo epico, può ricordare ancora una volta un viaggio mistico e psichedelico, anzi con questa lo si riesce a concretizzare, captando l'intero intento del cd. "Umana fragilità" è 10° ed ultima traccia, conclusiva che è come un saluto in lacrime... purtroppo un cd che ha un unico grande difetto "che come tutte le grandi opere meravigliose... finisce"!!! Grandissimi complimenti ad Alex Murgia per il suo grande lavoro e sperando che il tutto si concretizzi in famigerati successi!!!
www.rockandmetalinmyblood.com/alex-murgia-il-respiro-degli-dei-a386.htm
In The Shade Of Myself part two: Escape From The Maze Of Death
scritta da Klaus P. per Italia Di Metallo
A poco più di un anno del precedente capitolo, torna Alex Murgia e lo fa con la sua solita eleganza e classe. Indubbiamente i passi avanti sono molti, sia nella produzione che nella copertina, davvero bella. Ideale colonna sonora per momenti non propriamente allegri ma riflessivi questo secondo capitolo del chitarrista romano risplende totalmente nelle capacità compositive che ben si evidenziano in brani come “Tuggan Av Wolfen”. Plumbee atmosfere dark con tocchi di gotico e celtico accompagnano il nostro viaggio all'interno di un lavoro, che come dissi nella precedente recensione, possono essere apprezzate solo da chi ha una visione a 360° della musica! Il coro iniziale di “I Versus the Wind” mi ricorda certi film epico-medievali, ma la chitarra di Alex libera la mente e ci fa immergere in viaggi nel tempo che fù, l'arpeggiare della sua chitarra si mischia alle improvvise ma mai invasive entrate elettriche della stessa, come nella successiva “Shadows in Tears”. E' in “Morwen” che si ha l'entrata alla voce della bravissima Tiziana Radis che dà un tocco lirico-folk (se mi si può passare questo termine) che può ricordare qualcosa di brani del Blackmore versione menestrello. Una delle canzoni più belle invece è “Orchestrate the Gran Collapse”, con campionamenti vari e attimi di schizofrenia chitarristica. In “Domina Noctis” Alex ci ripropone le sue qualità artistiche di stampo classico in un brano orientato verso sonorità più folk ma con intermezzi quasi macabri, veramente un gran miscuglio di suoni di vario genere che ben si amalgamano tra sé... In conclusione direi che il miglioramento c'è, un ulteriore passo avanti è stato fatto, speriamo che si accorgano di lui anche in alto..
www.italiadimetallo.altervista.org/recensioni_cd/alex_murgia_in_the_shade_of_myself_part_two_escape_from_the_maze_of_death.htm
In The Shade Of Myself part one: Wounds Remain
scritta da +++kid+++ per Underground Attack
Ispirazione e contrasti, sono queste le due parole cardine di un lavoro come “In the shade of myself part one- Wounds remain”…ovviamente come dal titolo si percepisce che questa è solo la prima parte di un concetto che sta cercando di trovare un proprio finale, ma che inizia sicuramente nella maniera ideale: l’ esperienza musicale (in questo caso nel campo metal), da’ sicuramente i suoi frutti e rende il medesimo capitolo discografico una vera perla a livello strumentale e di rifinitura delle singole canzoni…Alex Murgia, chitarrista assai capace e con un passato degno di nota alle spalle, sa come colpire l’orecchio dell’appassionato musicologo e ci regala una manciata di tracce dove le forze oscure cercano e vogliono un netto contrasto rispetto alla luce divina…Una battaglia che sembra non avere ne età, ne fine; il tutto condito da particelle di musica folk, classica e piccoli accenni elettronici che danzano all’interno di un quadro ben studiato e congeniale. Se avete bisogno di rilassarvi e viaggiare con la mente, ma non solo, concedetevi questa prima parte di trip e vi si apriranno le porte della VITA…
Aspettando con ansia l ‘imminente giudizio finale!
www.undergroundattack.it/view_rece.php
Altre recensioni:
www.italiadimetallo.altervista.org/recensioni_cd/alex_murgia_in_the_shade_of_myself_part_one_wounds_remain.htm
www.stereoinvaders.com/index.php
www.benzoworld.com/v2/demo.php
www.myspace.com/radiokaosnekxoproject
alessiettalessietta.spaces.live.com/blog/cn s!E7B5FCC15BB1A041!10302.entry
www.lordsofmetal.nl/showreview.php
www.powermetal.it/dem
www.castellisound.altervista.org/Recensioni.html#Alex_Murgia_Il%20Respiro_degli_Dei
www.italiadimetallo.it/recensioni/3483/alex-murgia/il-respiro-degli-dei
scritta da Klaus Petrovic
A due anni di distanza da "Il Respiro Degli Dei" torna il menestrello Alex Murgia con la sua musica infarcita di epic, dark e Folk, interamente strumentale. A dire il vero nel frattempo si era cimentato nella soundtrack "Valhalla Viking Victory" di tre brani e la colonna sonora per la web serie a puntate "Shadows" dove il nostro artista è anche presente come attore.Passiamo quindi al nuovo lavoro, di nuovo sotto il sole non c'è granchè fatta salva la voglia di sperimentare sempre nuovi territori, peculiarità del bravo chitarrista, nonchè one man band, tutto il resto dei suoni sono campionamenti.Si comincia con "Prelude to the Memories" classico intro dalle tinte epiche (non parliamo di epic metal alla Manowar sia chiaro..), adatto a colonna sonora (Alex ne ha composte in passato) di battaglie medioevali. Si passa così a "Hemisphere" in cui la parte folk dell'artista esce prepotente con suoni di chitarra acustica arpeggiata in atmosfere malinconiche, caratteristica spesso presente nelle composizioni di Murgia.Malinconia che traspare in "Journey Unsafe" la quale ci descrive scenari particolari, che ognuno di noi può interpretare a suo piacimento, io continuo a vedere battaglie medioevali, e la sensibilità con cui vengono descritte dai suoni mi procura sensazioni ed emozioni senza pari.Non aspettatevi (se non lo conoscete ancora) virtuosismi da masturbatori di chitarra, qui c'è solo emozionalità. Con "Merge A Recognizable Elements" il tono sale grazie anche all'amico ospite Roby Tav (Visioni Gotiche) alle tastiere, il quale dona la sua classe al brano, per un risultato profondo e ancora emozionale al massimo."Defende My Lands" è l'apoteosi della battaglia, dello spirito guerriero di cui si ammante questo album, tra le note c'è lo scorrere del sangue versato per la causa della propria terra, chiudere gli occhi e perdersi in cotanta classe..Toccante anche "A Destiny Untouched" che per me è la migliore di tutte, forse per il suo approccio più easy e il refrain di conseguenza più orecchiabile.Si chiude con il ritorno di Roby Tav alle tastiere in "Undying Love", un amore eterno per la musica e per la patria da difendere. Parlando brevemente con Alex ho intuito che questo al momento dovrebbe essere il suo ultimo lavoro e sinceramente me ne dispiacerebbe molto data la caratura di un'artista assolutamente fuori da schemi e regole, vedremo in una futura intervista di saperne di più. Intanto date un ascolto se amate la musica con la M maiuscola.
P.s. Dimenticavo, la'lbum è liberamente scaricabile dal sito ufficiale dell'artista!
http://www.italiadimetallo.it/recensioni/8614/alex-murgia/the-memories-of-past-lives-enigma-a-destiny-untouched
Valhalla Viking Victory Soundtrack
scritta da Thiess per Stereo Invaders
In attesa del nuovo ed imminente album, ecco un mini del nostro sempre gradito ospite Alex Murgia. Sono ormai anni che stiamo seguendo la carriera di questo artista ed ancora ecco tra le mani un suo piccolo gioiello. Parliamo sempre la lingua della sensibilità, trasportata dalla chitarra di Alessio sin al nostro cuore. Viene ottimamente trasmesso il sentore di epica essenza tipico dei luoghi della mitologia norrea. Atmosferedelicate, sospiri e crescendo che ci fanno viaggiare il ambientazioni fatate. Tanta serenità in questi pochi brani, malinconia che è scivolata via e che è diventata piena consapevolezza e giovialità. A conti fatti tre pezzi sono pochi, ma questo è assaggio per il disco che non vediamo l’ora di ascoltare e recensire. Il tocco di Murgia è inconfondibile, come anche veramente interessanti sono le divagazioni presenti su questo breve EP. L’acqua che pareva increspata, trova così pace, riflettendo la lontana luce della luna. Un fuoco acceso, una melodia a farci compagnia in un luogo che pulsa di natura, ma che nel suo essere selvaggio non è mai minaccia per i miti visitatori. Ricordiamo che il mini in questione è stato fatto per rievocazioni storiche e scene di combattimento nell’era vichinga, e non a caso questo profumo si respira a pieni polmoni. Come sempre complimenti ad Alex.
www.stereoinvaders.com/index.php
Il Respiro Degli Dei
scritta da FurySangeD per Rock and Metal In My Blood
Il cd s'apre con la traccia "Antichi sentieri" un intro accurata e dettagliata, che ti trascina verso una sorta di "portone" immaginario dove vi è sede l'intero lavoro e da qui s'ascolterà "Anemos" che alterna l'Epico alle moderne, ma di stampo classico, tonalità death melodiche, con gli assoli che si ripetono per la traccia dando un senso di profondità e di liberazione quasi come se si volesse volare, il riff è trascinante, degno di una canzone istrumentale, suonata con lo stesso pathos con il quale i Metallica hanno composto le loro strumentali. Segue la traccia n°3 "Il respiro degli dei" 4.04 minuti di puro relax epico/vichingo che sembra uscire da un film per l'appunto di stampo epico, unico difetto è che "finisce". Stesso discorso lo si fa per "regno di bellezza", dove si sente l'enfasi del musicista nella sua composizione, nella più totale commozione, capace di farti viaggiare mentalmente, è ciò che molti musicisti dello stesso stampo di Alex dovrebbero fare ma tralasciano, si sente soprattutto una cosa "la passione" nell'esecuzione. Discorso diverso lo facciamo per "Echo of eternity" che ci catapulta nelle ballads/progressive dei Nightwish e dei Within Temptation e c'è una cosa da dire: "non ha nulla da invidiare a questi ultimi". L'unica a dare perplessità è la "dietro nei giorni", stupenda ma l'unica cosa che forse doveva starci era una bella chitarra dello stesso impatto delle prime traccie, ma se la si ascolta piu di una volta si coglie l'effetto e l'intezione del compositore, perfetta e ben riuscita. "Alle porte dell'impero" non ci sono troppe parole per descrivela basta dire "EPICA" con tanto di stupendi effetti che aprono la traccia. Si passa alla traccia n°8 ed è "La valle di edith" preferita in assoluto, la perfezione fatta musica, l'epicità, il sogno, la voglia di volare, la perfezione nell'esecuzione e nella composizione, soprattutto nell'enfasi e il pathos che t'arrivano fino a farti lacrimare, una traccia ben eseguita che ti tocca e ti commuove, una canzone che se fosse una colonna sonora vincerebbe decine di oscar!!! "Assalto al cielo" invece mi ricorda il famigerato film di August Rush, e della sua incredibile colonna sonora, toccante che per l'appunto essendo di stampo epico, può ricordare ancora una volta un viaggio mistico e psichedelico, anzi con questa lo si riesce a concretizzare, captando l'intero intento del cd. "Umana fragilità" è 10° ed ultima traccia, conclusiva che è come un saluto in lacrime... purtroppo un cd che ha un unico grande difetto "che come tutte le grandi opere meravigliose... finisce"!!! Grandissimi complimenti ad Alex Murgia per il suo grande lavoro e sperando che il tutto si concretizzi in famigerati successi!!!
www.rockandmetalinmyblood.com/alex-murgia-il-respiro-degli-dei-a386.htm
In The Shade Of Myself part two: Escape From The Maze Of Death
scritta da Klaus P. per Italia Di Metallo
A poco più di un anno del precedente capitolo, torna Alex Murgia e lo fa con la sua solita eleganza e classe. Indubbiamente i passi avanti sono molti, sia nella produzione che nella copertina, davvero bella. Ideale colonna sonora per momenti non propriamente allegri ma riflessivi questo secondo capitolo del chitarrista romano risplende totalmente nelle capacità compositive che ben si evidenziano in brani come “Tuggan Av Wolfen”. Plumbee atmosfere dark con tocchi di gotico e celtico accompagnano il nostro viaggio all'interno di un lavoro, che come dissi nella precedente recensione, possono essere apprezzate solo da chi ha una visione a 360° della musica! Il coro iniziale di “I Versus the Wind” mi ricorda certi film epico-medievali, ma la chitarra di Alex libera la mente e ci fa immergere in viaggi nel tempo che fù, l'arpeggiare della sua chitarra si mischia alle improvvise ma mai invasive entrate elettriche della stessa, come nella successiva “Shadows in Tears”. E' in “Morwen” che si ha l'entrata alla voce della bravissima Tiziana Radis che dà un tocco lirico-folk (se mi si può passare questo termine) che può ricordare qualcosa di brani del Blackmore versione menestrello. Una delle canzoni più belle invece è “Orchestrate the Gran Collapse”, con campionamenti vari e attimi di schizofrenia chitarristica. In “Domina Noctis” Alex ci ripropone le sue qualità artistiche di stampo classico in un brano orientato verso sonorità più folk ma con intermezzi quasi macabri, veramente un gran miscuglio di suoni di vario genere che ben si amalgamano tra sé... In conclusione direi che il miglioramento c'è, un ulteriore passo avanti è stato fatto, speriamo che si accorgano di lui anche in alto..
www.italiadimetallo.altervista.org/recensioni_cd/alex_murgia_in_the_shade_of_myself_part_two_escape_from_the_maze_of_death.htm
In The Shade Of Myself part one: Wounds Remain
scritta da +++kid+++ per Underground Attack
Ispirazione e contrasti, sono queste le due parole cardine di un lavoro come “In the shade of myself part one- Wounds remain”…ovviamente come dal titolo si percepisce che questa è solo la prima parte di un concetto che sta cercando di trovare un proprio finale, ma che inizia sicuramente nella maniera ideale: l’ esperienza musicale (in questo caso nel campo metal), da’ sicuramente i suoi frutti e rende il medesimo capitolo discografico una vera perla a livello strumentale e di rifinitura delle singole canzoni…Alex Murgia, chitarrista assai capace e con un passato degno di nota alle spalle, sa come colpire l’orecchio dell’appassionato musicologo e ci regala una manciata di tracce dove le forze oscure cercano e vogliono un netto contrasto rispetto alla luce divina…Una battaglia che sembra non avere ne età, ne fine; il tutto condito da particelle di musica folk, classica e piccoli accenni elettronici che danzano all’interno di un quadro ben studiato e congeniale. Se avete bisogno di rilassarvi e viaggiare con la mente, ma non solo, concedetevi questa prima parte di trip e vi si apriranno le porte della VITA…
Aspettando con ansia l ‘imminente giudizio finale!
www.undergroundattack.it/view_rece.php
Altre recensioni:
www.italiadimetallo.altervista.org/recensioni_cd/alex_murgia_in_the_shade_of_myself_part_one_wounds_remain.htm
www.stereoinvaders.com/index.php
www.benzoworld.com/v2/demo.php
www.myspace.com/radiokaosnekxoproject
alessiettalessietta.spaces.live.com/blog/cn s!E7B5FCC15BB1A041!10302.entry
www.lordsofmetal.nl/showreview.php
www.powermetal.it/dem
www.castellisound.altervista.org/Recensioni.html#Alex_Murgia_Il%20Respiro_degli_Dei
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